Dall’estate del 2011 ci sono i casino online e tutti, purché maggiorenni, possono vivere l’esperienza di una puntata alla roulette oppure di una mano a blackjack contro eleganti croupier.
Prima però…
Perché la sala da gioco più antica al mondo ha alle spalle quasi quattrocento anni d’attività. Fu inaugurata nel 1638 all’interno di Palazzo Dandolo ed era indicata col nome di ridotto. Chi volesse farsi un’idea dell’atmosfera che vivevano i suoi frequentatori, può fare un salto al Museo del Settecento Veneziano dov’è conservato un dipinto del Guardi che raffigura alcuni giocatori col volto coperto dalla bautta, la tradizionale maschera veneziana.
Ma il boom vero e proprio dei casinò è piuttosto recente.
Possiamo collocarlo a metà dello scorso secolo e andò in scena dall’altra parte dell’Atlantico. E’ fra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, infatti, che la statunitense Las Vegas diventa la capitale mondiale dell’azzardo. Frotte di giocatori s’imbarcavano dagli aeroporti di mezzo mondo per raggiungere la sua “strip”. Un viale di quasi sette chilometri sul quale si affacciano ancora oggi alcuni dei casinò-hotel più grandi al mondo. Dal Flamingo al Bellagio, dal Luxor al Caesars Palace, passando per l’MGM Grand, il The Venetian e così via. Non a caso è qui che sono nate le WSOP, acronimo che indica le World Series of Poker. Anche il mondo del gambling, termine che gli anglosassoni impiegano per indicare tutto ciò che ha a che fare con l’azzardo, è stato però investito dal vento della globalizzazione. Pertanto, lentamente ma inesorabilmente, la destinazione dei giocatori-viaggiatori s’è spostata verso oriente e Honk Kong e Macao hanno cominciato a fare concorrenza alla cosiddetta “City of Lights”.
A riprova di quanto appena scritto c’è la graduatoria delle cento città più visitate nel corso del 2017 comunicata in occasione di una delle ultime edizioni del World Travel Market di Londra.
L’ex colonia britannica nel sudest della Cina due anni fa ha registrato 25,6 milioni di arrivi. Per intenderci, nessun altro territorio ha saputo mostrare un appeal maggiore.
Più indietro rispetto ad Honk Kong, ma sempre nella top five delle destinazioni, s’è piazzata Macao, regione sulla costa sud della Cina che fino al 1999 era una provincia d’oltremare del Portogallo, capace di richiamare 16,2 milioni di visitatori.
Così chi fino a qualche anno fa saliva su un aereo per raggiungere Las Vegas e tentare la Sorte, quella con la “s” maiuscola, adesso acquista i biglietti per viaggiare in direzione opposta, con l’intatta speranza di rientrare a casa un po’ più ‘pesante’ di come era partito.
Non solo.
Gli stessi proprietari dei casinò a stelleestrisce in questi ultimi tempi hanno deciso di investire nella costruzione di nuove e lussuose strutture per il divertimento a Honk Kong e Macao. E dalle nostre parti cosa succede?
L’ Istituto Nazionale di Statistica ha fatto sapere che nel corso del 2018 il 20,7% dei viaggi fatti dagli italiani ha avuto come destinazione una meta oltre frontiera. A farla da padrone il Vecchio Continente, ma tra i viaggi con punti d’arrivo extra-europei gli USA sono stati la destinazione preferita. Allora chissà in quanti avranno volato fino a Las Vegas, d’altronde secondo le analisi più recenti un terzo degli italiani avrebbe giocato d’azzardo nell’ultimo anno.
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